In pochi anni di vita ha lasciato un personalissimo segno, riscontrabile nei marchi di tante aziende italiane, da Autobianchi, a Lagostina, da Superga alle cucine Boffi, dall’amaro medicinale Giuliani ai farmaceutici Recordati; nelle collane di libri per la Lerici editori, nei progetti per Pirelli, Innocenti, Total e soprattutto nell’immagine coordinata di tante aziende minori che hanno regalato ai propri clienti indimenticabili calendari, ricchi stampati, pagine pubblicitarie piene di poesia. Un doppio percorso che ha caratterizzato il suo stile: rigoroso nella ricerca grafica, arguto e ironico nel linguaggio comunicativo.
Non è facile, da figli, commemorare un “padre della graficaâ€. Paolo Jannacci scrisse del suo: “Molte persone lo chiamano genio. Trattasi in realtà di padre”.  Anche per questo ho scelto una canzone di Jannacci per accompagnare le immagini della grafica di Ilio Negri e aiutarci a ricostruire l’atmosfera di quell’Italia ingenua e intraprendente, povera e ottimista che oggi non c’è più.

Video di Luca Negri con la colonna sonora “Per un basin” di Enzo Jannacci
> Vai al sito ufficiale ilionegri.it
> Guarda le immagini di alcuni lavori di Ilio Negri sulla pagina di Pinterest
> Puoi trovare immagini dei suoi lavori anche nella pagina dell’archivio dell’Aiap cui è stato conferito l’archivio
> Guarda il video direttamente su youtube

17 Responses so far.

  1. Isabella ha detto:

    Bellissimo! Però avrei fatto scorrere le immagini più lentamente per apprezzarle meglio….
    P.S. Sei uguale a tuo padre!!!!
    Mille baci Isa

    • Elio Carmi ha detto:

      Il tempo, della memoria, della nostalgia, della distanza. Il tempo é la vera misura della qualità. Il tempo é la dimostrazione visibile di una qualità indiscussa per la grafica di comunicazione di un Italia straordinaria che con i segni di Ilio Negri ha molto a che vedere. Vorrei vedere ogni giorno intorno a me segni di quel valore e di quella capacità di sintesi che ben pochi hanno saputo avere e saputo trasmettere. Grazie Ilio. (Grazie Luca per averlo ricordato). Ciao. Elio

    • admin ha detto:

      grazie, anche per avere dato inizio al dibattito!
      certo col filmato non volevo sostituirmi al ruolo che solo un libro e una mostra potrebbero dare, ma solo provocare emozioni, sollevare curiosità, gettare un sasso.
      Con i miei fratelli stiamo lavorando a un progetto per far conoscere meglio le opere di nostro padre.
      Intanto chi, incuriosito, vuole approfondire, può cominciare a visitare la pagina pinterest (http://www.pinterest.com/lnegri2856/ilio-negri/).

  2. Carlo ha detto:

    … un bellissimo tributo al genio che ha “segnato” un pezzo importante della comunicazione commerciale del nostro paese, ma soprattutto al padre che ti ha trasmesso la creatività. Ne sarebbe fiero! Ciao. Carlo.

  3. Michele ha detto:

    Mi scrive Michele:
    “Grazie mille per la condivisione del video
    Che meraviglia vedere tutto il carosello di immagini e storie che porta con se il nome di tuo papà.
    Spero che prima o poi venga realizzato una ricerca completa e garbata su di lui
    È necessario.
    Michele G.”

  4. Mauro ha detto:

    Caro Luca,
    bello e fresco come è ancora la grafica di tuo padre quarant’anni dopo.
    Ciao
    Mauro C.

  5. Michela Scaramuzza ha detto:

    Carissimo amico,
    grazie per questi tre minuti. Bellissimo. Rallenterei le immagini, un fermo di almeno tre secondi per ognuna. Comunque, tre minuti d’autore. Un abbraccio fortissimo anche a te.

  6. Giancarlo Iliprandi ha detto:

    Caro Luca
    bellissima idea questa di pubblicare i lavori di Ilio in occasione di un
    anniversario. Che sembra persino incredibile.
    Il tempo vola ma, in ogni caso, quarant’anni sono quasi mezzo secolo. Più di
    una
    generazione.

    Ho rivisto con piacere lavori che conoscevo, quasi tutti. E lavori per me
    inediti facilmente, comunque, riconoscibili.
    Ilio aveva un preciso modo di accostare certi caratteri. Che rimaneva, come
    una
    firma, indelebile sulla pagina.
    Poi vi sono tante altre considerazioni e memorie. Per le quali potrei stare
    tutto un giorno a ripescare segni e parole.
    Una rassegna di questo genere provoca, inevitabilmente, la nascita di
    infinite
    emozioni. Tra queste la più profonda
    è forse la nostalgia, per il tempo passato e per l’amico scomparso. Unita a
    una
    specie di orgoglio professionale, per avere fatto parte di quella viva
    stagione.

    Ringraziandoti, per averci regalato questi momenti di riflessione, mi auguro
    che
    le belle immagini possano uscire dal blog. Entrando nelle scuole di
    progettazione grafica. Dove vi è molto bisogno di capire quali e quante
    storie,
    importanti e ponderose, hanno lasciato un segno. A monte della inconcepibile
    fretta che spinge i giorni nostri.

    Un abbraccio
    Giancarlo Iliprandi

    • admin ha detto:

      Caro Giancarlo
      mi ha fatto molto piacere ricevere il tuo messaggio.
      In quanto amico/collega di Ilio e in quanto protagonista di quella stagione.
      Quella nostalgia per un mondo che non c’è più l’abbiamo sentita
      fortissima io e Marta anche alla mostra di grafica in triennale.
      Forse, come dici giustamente, “l’inconcepibile fretta” di oggi ne è una
      delle cause, fautrice di superficialità; oggi con tutto questo esubero
      di comunicazione
      e facilità di diffusione, la pulizia del linguaggio visivo è un ricordo
      lontano.
      Possiamo ammirare la dinamicità, percepire le contaminazioni, ascoltare
      vibrazioni, approfittare delle facili connessioni, ma siamo orfani della
      purezza.

  7. Marco Mirabella Roberti ha detto:

    Luca,
    un ricordo davvero bello, ricco di segni vibranti e idee sempre attuali, quindi di grande avanguardia.

  8. Alessandro Berga ha detto:

    DIFENDI, CONSERVA, PROGRESSA

    In many instances, Ilio Negri has made a virtue of the post-war limitations of luxurious raw graphics to quest a visually powerful, intellectually elegant, and above all timeless designs.

    He understood that the same artistry that was once devoted to vessels of gold and silver has now been applied to works in typography — with the advantage, in tune with modern times any place in the world, that good design can be owned by almost anyone. After an apprenticeship at the printing house of his father, Negri founded his own studio in 1946. It dealt with graphics and advertising.

    From the ever leading figures starting with Zurich’s Kunstgewerbeschule sommité Ernst Keller, Max Bill, Adrian Frutiger, Armin Hofmann; Richard Paul Lohse, Josef Müller-Brockmann, Paul Rand, Emil Ruder, Hans Neuburg, Jan Tschichold and Carlo Vivarelli, llio Negri has been one of the brightest advocates of the International Typographic Style, also known as the Swiss Style, a graphic design style developed in Switzerland in the 1950s that emphasizes cleanliness, readability and objectivity.

    He was among the Italian artists who have supported and adopted the Swiss style with Bob Noorda, Massimo Vignelli, Mimmo Castellano, Giancarlo Iliprandi, Giulio Confalonieri, Michele Provinciali and Pino Tovaglia, the last three whom he went to found together The CNPT Studio.
    Beginning in the sixties collaborates with important Italian companies. In particular, designing the brand dell’Autobianchi in 1971, and by the graphic image of the Lagostina. In 1971 he made together with Aldo Novarese and others the “Forma” font for the Nebbiolo foundry. For that, he was awarded the same year, the Compasso d’Oro (Golden Compass), an Industrial Design award originated in Italy in 1954 by the La Rinascente company from an genial idea of the great Gio Ponti and Alberto Rosselli.

    I found it particularly interesting that a designer which had never made anything except typography has suddenly, out of the same raw hemp, created iconic symbols of the Consumerism, plainly decried by his contemporary Pier Paolo Pasolini, making of it an exceptional canvas for creativity at its best humility– which I believe will still be a delight to all of us.

    The legacy of Ilio Negri which, for the Italian post-war generations, have devoted themselves solely to making the aspirational possible, have burst forth with real and meaningful hopes, of the prelude to La Vita Dolce but of unexpected beauty and originality.

    Illio Negri, a rare breed to be able conquer the world of typography, advertising and brand identity.

    Rest in poetry. Rest in peace.
    (Milano, 1926 – Milano, 1974)

    Alessandro Berga
    L’Éditor,”modediplomatique(punto)com”

  9. marisa ha detto:

    10-11-14
    Una riscoperta interessante di manifesti, copertine ecc. di design unici.
    E vedere che un figlio ricorda e celebra il lavoro del padre anche a distanza di anni fa bene al cuore. Vuol dire che il seminato è stato raccolto e apprezzato. Vai Luca! Fabio e Marisa

  10. Andrea ha detto:

    Caro Luca,
    è un destino legato al malfunzionamento di un mio vecchio indirizzo e-mail che ho cercato di disinnescare che mi ha fatto scoprire la tua e-mail di credo un anno fa in cui mettevi il link al bellissimo video-omaggio a tuo padre. Nel video ci hai messo – si vede bene – l’anima, la tua anima affettuosa, creativa e ironica. Per il tempo della canzone, e per quante volte verrà risentita, hai ridato vita a tuo padre. Vorrei spesso farlo anch’io con il mio di padre. Forse, dopo aver visto come si fa, ci proverò. Grazie. Un caro abbraccio. Andrea

    • admin ha detto:

      Grazie. Scoprire che un malfunzionamento possa portare a qualcosa di buono è una consolazione non da poco che riconferma le parabole dei nostri cantautori preferiti sul fatto che la verità si trovi più nelle zone d’ombra che nella luce…
      Spero allora di poter presto pubblicare il tuo omaggio a Paolo!

  11. orlando ha detto:

    …che dire mi vengono in mente tante e tante cose della mia infanzia, io voi due, le favole della mia mamma, i vs bellissimi giocattoli e i tanti libri illustrati tintin buck rogers ecc… e quando più grandicello e con velleità di voler praticare la ‘grafica’a colloquio con Ilio mi disse molto pacatamente quasi sottovoce come era nella sua natura, che ero ancora troppo giovane… non me la presi anzi ne feci tesoro tanto che poi…

    • admin ha detto:

      Grazie Orlando, hai ragione, quel modo di parlare quasi sottovoce induceva a un rispettoso ascolto.
      Forse senza quel consiglio avremmo perso le luci fiamminghe dei tuoi bellissimi still-life! Quindi, non è mai troppo tardi…

  12. […] > Link al sito ilionegri.it > Vedi anche il post dei 40 anni con una serie di commenti. […]

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