iliprandi

Nel ’67 percorreva i sentieri della grafica sociale per dire BASTA all’insensatezza; con una grafica asciutta, senza fronzoli, dosava ironia e provocazione, proponendo soluzioni concrete. A 91 anni diffondeva via mail i suoi “post” ironici e combattivi per dire BASTA al degrado culturale della sua cittĂ . Quella Milano che, prima ancora di diventare capitale del design e della moda, vide fiorire la grafica italiana,  grazie a quel gruppo di pionieri, da Max Huber a Munari, da Ilio Negri a Confalonieri, da Tovaglia a Grignani, a Steiner, che insieme a lui hanno sperimentato ogni forma di linguaggio visivo al servizio della comunicazione.

giancarlo_iliprandiNel messaggio di auguri di Natale 2015 ci aveva scritto:

... "In occasione degli auguri. Magari gli ultimi? 
Poiché ogni inizio pretende giustamente una propria fine."
In alto: 1- illustrazione del giornale “PARETI” del 1967, utilizzato nel 1974 dall’AIED come manifesto,  dopo la liberalizzazione della pubblicitĂ  sugli anticoncezionali;  2 – AggressivitĂ  e violenza dell’uomo sull’ambiente, 1970, manifesto ricerca per l’Art Direcoìtor Club di Milano; 3 – PubblicitĂ  per RB Cucine Rossana, 1971; A fianco: Giancarlo Iliprandi davanti a un suo acquerello, alla inaugurazione della mostra dei dipinti-appunti di viaggio, in occasione della festa dei novantanni – foto Luca Negri.
Vd. anche “Il graffio indelebile della memoria”  e “Ilio Negri a Londra in buona compagnia”

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