Banksy-a-Calais
Ormai è una leggenda, nessuno l’ha mai visto in volto, ma ha riempito il mondo delle sue opere, sempre ironiche, provocatorie ed eleganti, icone anti-sistema, anti-convenzioni, contro ogni tipo di violenza. Ha fatto della street art una forma di denuncia sociale, raggiungendo quotazioni alle stelle. Appare e scompare come un supereroe, sfida la legge lasciando il suo segno,  nelle città palestinesi bombardate o negli accampamenti dei migranti, come il famoso murales nel campo profughi di Calais che ritrae Steve Jobs, figlio di un migrante siriano, sbarcare con sacco e mac!

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L’ultima sua trovata è il regalo fatto agli scolari di una scuola di Bristol (pare sua città Natale) che, dopo avergli dedicato un’aula e inviatogli una lettera, al ritorno dalle vacanze, hanno trovato la scuola decorata da questo suo murales, accompagnato da una lettera che, tra le altre cose, ricorda loro che “è sempre più facile ricevere un perdono che un permesso”, come dire che senza disobbedienza civile il mondo non andrebbe avanti… Anche questa volta il nostro “Zorro” ha lasciato il segno!

L.N.

 

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